Da Paulo a Enrico, dal ricordo al progetto

Scritto da Adriano 30/07/2021 Lascia una risposta

Lasciata la pace della casa di Paolo e Ines, la prima tappa è Carrasquiera, piccolo paese noto per il porto palafitico, un insieme di piccole case di legno su palafitte , che si trova all’inizio della lingua di sabbia e cespi fioriti (mimose ricordo a marzo del 2018 quando passai da quelle parti deviando dal cammino d.o.c. …, deviazione consentita a un pellegrante quale sono io) della penisola di Troia. Sembra, la penisola, un dito puntato verso Setubal, dalla quale è separata da un braccio di mare.
In quel marzo piovosissimo del 2018 arrivai a Carrasqueira come al solito, bagnato fino al midollo, ed entrai nel primo nar che incontrai, O’ Rola. Chiesi se avessero da dormire e mi risposero che si, c’era un resort nel villaggio, ma sfortunatamente era chiuso. Già mi stavo ponendo nella posizione mentale di infrangere il mio integralismo antimezzi, quando un cameriere si avvicinò dicendomi che dalla cucina mi comunicavano che avrei potuto dormire in uno dei bungalows del resort… Chiesi allora quale sarebbe stato il costo e mi risposero che avremmo regolato il tutto dopo la cena. Rimasi cosi fino a sera con la curiosità circa l’entità del buco economico che Carrasquiera avrebbe determinato nel mio budget…chè di buco si sarebbe trattato, senza ombra di dubbio…e invece l’ombra venne spazzata via dalla generosità del padrone del vapore (oltre al ristorante e al resort altre attività imprenditoriali, venni a sapere poi…) che finita la cena venne a sedersi al mio tavolino e molto amabilmente mi disse del suo desiderio non esaudito di percorre il Cammino fino a Santiago. Mi chiedeva allora di portare il suo ricordo e la sua devozione al Santo, in cambio della gratuità dei ervizi eno-gastro-hotelieri che mi aveva offerto.
Grande fu la mia sorpresa e giunto a Santiago lo informai che la “mission” era stata copiuta con successo.
Dopo tre anni passo per salutarlo, ma non lo trovo (al ristorante mi dicono che è andato a Setubal per controlli medici), ma trovo Fernanda e Sandra (moglie e cognata di Paulo) che non avevano dimenticato quel pellegrino bagnato come un pulcino…Altro pezzo del puzzle ricomposto…
Da Carrasquiera a Valada…lungo il Tago, paese difeso da un alto argine che riconosco immediatamente dopo l’attraversamento del Ponte de Raina Doña Amelia , costruiito nel 1903, il più lungo, al tempo di tutta la penisola iberica..
Enrico non l’ho conosciuto nel 2018, ma l’anno seguente, a Ponferrada, all’inizio di un Cammino di Inverno. Uno sfioro nell’albergue, lui e Eva, catalana di Barcellona, e poi durante il Cammino l’occasione di scambiare due parole, a Medulas e poi a Puente de Domingo Flores, il suffeciente per annusarci e riconoscersi…Bene adesso Enrico ha aperto un albergue a Valada e da tempo gli avevo promesso che sarei venuto a vedere il frutto del suo amore. Perché nell’Albergue dos Camiños di Enrico, cio che si respira è amore. allo stato puro.
E’ stato bello rivederlo e riabbracciarlo ed essere messo a parte delle sue difficolta e dei suoi dubbi, ma anche delle sue soddisfazioni e dei suoi sogni, progetti e illusioni.
Dopodomani quando. me ne andrò, so che me ne andrò con la speranza di tornarci qui a Valada, magari come hospitalero…chissà. Grazie Enrico per queste belle ore che mi hai regalato.

Deja un comentario

Seguimi su Instagram

Copyright © 2021 paroleinonda.com
A webSITE created with ❤ by SEDUCTIVECOPY
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram