Come era ampiamente prevedibile, la notizia del lancio della SuperLiga ha causato una vera e propria rivoluzione nel mondo del calcio e non solo. Anche alcuni Capi di Governo sono entrati in campo per richiamare la “istituzionalità” del pallone e quindi della UEFA e delle Federazioni e Leghe nazionali.

I rivoluzionari tuttavia non paiono disposti ad abbandonare un progetto sostenuto dalla grande finanza internazionale, guidata pare da Morgan Stanley, e che mette in moto una valanga di denaro, in un momento storico caratterizzato da numeri sempre più grandi…

Tra le critiche più ricorrenti al progetto vi è il fatto che si verrebbe a creare un “circuito” di eventi calcistici, un vero e proprio campionato, slegato dalla partecipazione emozionale del “territorio”, come già accade per altre manifestazioni sportive. Il “tifo” da stadio rimarrebbe riservato ai pochi fortunati in grado di pagarsi viaggi e trasferte, non più da La Spezia (tanto per ricordare che la mia città è in serie A…) a Napoli, ma su itinerari europei, ivi compresa una nazione extra-UE…

A tutti gli altri rimarrebbe il CAD – Calcio a Distanza- modalità ampiamente sperimentata da oltre un anno, che sta provocando lo sconquasso finanziario ed economico nei bilanci delle Società calcistiche, e mette a dura prova il popolo dei “tifosi” condannati a seguire le gesta dei beniamini solo sul televisore di casa in attesa dell’annunciato allentamento dei divieti , ma pronti a ritornare ai cori e agli abbracci, e purtroppo anche agli eccessi dell’era pre.covid.

C'è una frase di Richard Bucklunster Fuller, (1895-1983) grande e per molti versi incompreso futurologo americano, che mi viene spesso a mente in questa epoca di cambiamento epocale : "Non riuscirai mai a cambiare le cose combattendo i modelli esistenti. Se vuoi cambiare davvero costruisci un modello nuovo che renda quello attuale obsoleto". Chissà che le sue parole non siano applicabili anche al mondo del calcio, quale lo conosciamo.