A SPASSO PER IL CAMMINO INGLESE Ogni volta che parto per un Cammino mi piace lasciare a casa dei piccoli disordini, voglio dire oggetti volutamente non collocati al loro posto normale: il giornale aperto sul letto, le cuffie del telefono appese a uno sportello della cucina, un fondo di vino nel bicchiere , la cenere dell’ultimo Moos. Non so perchè lo faccia. Partendo per un viaggio normale sempre lascio la casa in ordine, sia per ritrovarla tale al mio rientro, sia perchè se non dovessi tornare, almeno chi dovrà curarsene troverà un ambiente in ordine…ma nel caso del Cammino è differente e me ne vado all’aeroporto sapendo che al ritorno riprenderò da quei piccoli e insignificanti particolari, il filo della mia vita normale, dopo che la “Bolla di Santiago” si sarà aperta e mi avrà restituito al “normale” scorrere dei miei giorni. Il giorno zero di un Cammino è sempre uguale, anche se diversi sono i luoghi dove si consuma: è il giorno dell’attesa, delle ultime messe a punto, della caccia alle prime frecce gialle che indicano la via di Santiago, dei primi incontri con chi, come te, sta per cominciare il “viaggio”, ciascuno a suo modo, con motivazioni, disegni, programmi, aspettative particolari. E in attesa del giorno uno, che cosa di meglio di un caldo gallego, di un polpo alla feira, di un bicchiere di Albariño? Perchè no? anzi Proprio si! Ritrovarsi sul Cammino, non importa dove, non importa quale, è pura emozione. Chilometro zero e già sei entrato nella magica bolla riempita dalle anime di pellegrini e viandanti ammassate nelle camerate di albergues o sognanti davanti a un Caldo Galliego ricco di aglio ed aromi. E’ qui che il piacere del poco ti riempie il cuore e rimargina ferite e paure di una mente in allarme. Lo scheletro è pronto a mettersi in marcia su strade sconosciute: il tempo non contala distanza è momento in evoluzione continua verso la meta. UNO Ritrovarsi sul Cammino, non importa dove, non importa quale è pura emozione. Chilometro zero e già sei entrato nella magica bolla riempita dalle anime di pellegrini e viandanti ammassate nelle camerate di albergues o sognanti davanti a un Caldo Galliego ricco di aglio ed aromi. E’ qui che il piacere del poco ti riempie il cuore e rimargina ferite e paure di una mente in allarme. Lo scheletro è pronto a mettersi in marcia su strade sconosciute: il tempo non conta la distanza è momento in evoluzione continua verso la meta. DUE Ferrol, mi accompagna l’alba nera nel cammino lungo il porto di una città guerriera e marinara: Arsenale, e caserme bandiere e uniformi, stamberghe e birrerie, marinai in cerca di pronta compagnia. Una notte? poche ore? non importa: piacere assicurato. Una birra, un chupito, il resto scordato. Ferrol, città nobile, centro abbandonato a emigranti e gatti, presenze effimere in strade deserte. Da Ferrol comincia un Cammino. EL CAMINO INGLES ENTRE SUENO Y REALIDAD Cada vez que parto al Camino, me gusta dejar pequeños desórdenes en casa, quiero decir objetos que no están colocados en su lugar habitual: el periódico abierto en la cama, los auriculares del teléfono colgando en un anta de la cocina, un fondo de vino en la copa, la ceniza de los últimos puritos. No sé por qué lo haga. Partiendo en un viaje normal, siempre salgo de la casa en orden, tanto para encontrarla igual cuando regrese, como por si no vuelvo, al que le toque ocuparse encontrará un ambiente ordenado ... pero en el caso del Camino, es diferente y me voy sabiendo que al regreso retomaré esos pequeños e insignificantes detalles, el hilo de mi vida normal, después de que se haya abierto la "Burbuja di Santiago" y me haya devuelto al flujo "normal" de mis días. El día cero de un Camino es siempre igual, incluso si hay varios lugares donde se consume: es el día de espera, de los últimos ajustes, de la búsqueda de las primeras flechas amarillas que indican la vía de Santiago, de los primeros encuentros con quien, como tú, está a punto de comenzar el "viaje", cada uno a su manera, con motivos, diseños, programas, expectativas particulares. Y en la espera del primer día, ¿qué mejor que una caña o una copa de albariño? ¿Por qué no? Es más, ¡de hecho, sí! Al kilómetro cero ya has entrado en la mágica burbuja llena de las almas de peregrinos y caminantes reunidos en los dormitorios de albergues o soñando frente a un mapa o su pensamientos… Encontrarse en el Camino, sin importar dónde, sin importar qué, es emoción pura. Es aquí donde el placer de lo pequeño llena tu corazón y cura las heridas y los temores de una mente alerta. El esqueleto está listo para partir por caminos desconocidos: el tiempo no importa, la distancia es un momento en continua evolución hacia la meta.