Abel, il fondatore dell'Albergue Nossa Senhora da Hora, nell'omonimo quartiere a nord del centro di Oporto,c vive la casa come un rifugio e considera il Rifugio come la casa della gente del Cammino che si ferma da lui una o più notti. Il luogo presenta dalle caratteristiche particolari. Innanzitutto non si trova lungo i cammino, ma abbastanza vicino ai due percorsi che partono da Oporto il Cammino della costa e il Cammino dell'interno. È collegato molto bene, via metropolitana, sia alla stazione degli autobus di Casa de la Música che all' Aeroporto e in effetti la maggioranza degli ospiti cominciano o finiscono qui il loro cammino. Così storie e racconti si intrecciano ad aspettative e sogni. I novellini imparano le prime regole base del cammino: non entrare nello spazio notte con le scarpe, non mettere lo zaino sul letto, usare liberamente la cucina e gli ingredienti disponili, e poi ripristinare l'ordine trovato e tante altre piccole attenzioni che rendono la vita nell' Albergue differente da quella che sarebbe in qualsiasi altra tipologia di accoglienza. Da parte loro i "cessanti" si raccontano, spesso srotolano credenziali chilometriche piene di timbri e ricordi, dimenticando nell'euforia del momento, che non sono tanto i chilometri percorsi a rendere più ricco e prezioso un cammino, quanto il carico di emozioni che quel cammino ha generato. Il Rifugiò nasce quasi dieci anni fa, grazie alla ristrutturazione, curata da Abel, di un antico garage immerso nel verde di un grande giardino.. Ed è proprio questo giardino, inondato di sole nelle belle giornate, che mi ricorda Maputo e il Mozambico, paese dove nei primi anni 80 ho trascorso quattro tra gli anni più belli della mia pur bella e interessante vita. Dell' Africa il giardino di Abel ripete alcune caratteristiche: è rigoglioso e colorato da fiori che risaltano sul fondo di verde che mai ha conosciuto siccità. E abbastanza disordinato, di quel disordine anarchico che anela alla libertà, una unica siepe che rispetta un minimo di geometria. Il resto lasciato crescere come se fosse nel bush...quattro semplici tavolini di legno ciascuno con due seggiole, piccoli ad evitare distanze e favorire contatti. Una specie di confessionale laico usato spesso dalla Gente del Cammino. Nel giardino di Abel.