Fiumi di inchiostro riversati su squinternati brogliacci
o eleganti videate a raccontare di emozioni
e rimpianti e accuse e immobili e soldi.
Sguardi sfuggenti a occupare il poco spazio
tra carte bollate e chilometriche istanze.
Vecchi mestieranti del diritto abili
a costruire dubbi e opacità inesistenti,
paladini etici di convinzioni incapsulate
nel cementodi autofondate certezze.
In mezzo il Giudice attento allo spreco del tempo
troppo poco, sempre, prima della fine di un giorno.
In tribunale.