Mesi. E ora bussi alla porta
La numero sei.
Alta come non ti ricordavo
timorosa e attenta
scivoli tra le mie braccia
Sensazioni perdute nel crogiuolo
di una vita complicata
Ore felici bruciano
una intimità nuova
tra sfioramenti e carezze
Si parlano le pelli
e raccontano storie di attese
e delusioni e speranze
a far vivere il sogno
dopo il blu della notte
quando il rosa del cielo
romperà il nero dell’alba
E’ un rosa delicato
di capezzolo non segnato dal tempo
a illuminare il bianco del tuo corpo
su lenzuola profumate di vita
Fredda è la mattina
di un giorno di autunno
scaldata da baci e carezze e attenzioni
ad accompagnare il viaggio
verso le ultime fermate
Forza di giovinezza la tua
un pizzico di pazzia, la mia
scivolati tra i pori dell’imprevedibile
cresciuti a distanza su onde lontane
mescolate per minuti infiniti
nel mare dell’amore.