È una sorpresa che si rinnova ogni mattina, quando gli ospiti hanno ripreso il cammino, le pulizie dell',albergue sono terminate e le lunzuola glavate e stese ad asciugare al sole caldo di Castiglia...è allora che, accompagnata dal primo caffè della giornata, appare la sorpresa...sotto forma del "donativo" lasciato dai peregranti. Nati in un'epoca in cui il pellegrino godeva di privilegi speciali (era rispettato ed accolto spesso nelle case degli abitanti dei paesi attraversati dalla pellegrina zione) gli albergues a donativo ( pubblici e privati) stanno attraversando un momento di ripensamento critico. I pubblici, se non sono sostenuti da qualche forma di finanziamento pubblico non riescono a fare fronte alla spese basiche di mantenimento, pur potendo contare sulla gratuità del servizio prestato dall hospitalero volontario, i (pochi) privati che sopravvivono ci riescono grazie alla eccezionalità di ciò che offrono in termini di servizio,intendo non in senso turistico alberghiero, ma di essenza pellegrina (impossibile da descrivere ma solo da provare...), Tornando al donativo pubblico l hospitalero si trova nella non facile posizione di fare quadrare i conti ricordando che il donativo dovrebbe essere misurato in funzione della capacità economica dell' ospite ma anche della qualità della assistenza che è in grado di offrire ai suoi ospiti di un giorno...e ogni giorno la cassettina (blu nel mio caso) è fonte di sorprese... più o meno buone!!!
Lamentablemente en estos tiempos el peregrino que no cuenta con medios económicos no va al camino, porque son muchos los gastos más allá del alojamiento. Creo que, en este marco, la gente se abusa de la generosidad de aquellos que dan su tiempo y esfuerzo para atender las necesidades de los peregrinos, por eso siempre me planteo: ¿vale la pena?. Pero el cariño que recibo en esos lugares es en buena medida la razón de mi enamoramiento del camino.
Gracias