Preceduta da mezze parole e spifferi mediatici è arrivata la notizia bomba capace di seppellire vaccini e ristori sotto una valanga di parole e di commenti: NASCE LA SUPERLEGA.
Confesso che il primo pensiero è volato a Salvini e alle sue estemporaneità, ma è stato un attimo. La fotografia di accompagno non lasciava dubbi. E’ il Dio Calcio che, stanco di non guadagnare più da abbonamenti e presenze reali si inventa un format allo scopo di creare una rete europea in grado di pescare la sola cosa che pare interessare al sistema calcio da tanti anni a questa parte: SOLDI.
E non a caso dietro questa proposta che infiamma milioni di pecoroni, (ma anche pecorelle) che pascolano i Grandi Campi di Europa ci sono pastori ad alto contenuto economico finanziario, da Andrea Agnelli, “l’ideologo della Superlega” come lo definisce il Corriere questa mattina al madrilista Florentino Perez già autonominatosi Presidente della Superlega(quello che punta al controllo di Autotrade).
E adesso che cosa ci aspetta?
Nulla per quelli come me, per i quali il calcio è un pianeta luminoso da ammirare da lontano quando la Nazionale arriva almeno in semifinale in qualche importante torneo, o da seguire quando una citta cui sono particolarmente legato approda in seria A (capitò con Il Las Palmas di Gran Canaria qualche anno fa e quest’anno con lo Spezia 1906 - interesse limitato al controllo della classifica …) Ore e ore di dibattiti tra “esperti” stagionati e rampanti che interpreteranno, analizzeranno, giudicheranno fin negli aspetti più molecolari, anzi atomici, un evento di portata storica.
Le greggi saranno felici di poter essere parte (assolutamente irrilevante) del dibattito e di poter pascolare (anche se solo virtualmente) i prati degli stadi più famosi d’Europa.
Ma saranno i pastori Andrea e Florentino e soci a brindare con il giusto millesimato al nuovo miracolo che avranno realizzato: trasformare ovini in polli.