Tra le lacrime asciugate in questi giorni non dimenticherò quelle di Jacoba e Luis...due storie differenti che arrivano al Domus Dei nel tardo pomeriggio, quando i peregranti del mezzogiorno (quelli che arrivano due ore prima dell'apertura dell'Albergue e magari se la prendono con l'hospitalero, "perché Gronze dice che aprite alle 12,00") già docciati e profumati, si aggirano stancamente tra la terrazza e il bar aspettando il giorno che verrà e li riceverà di prima mattina alla Croce di Ferro. Jacoba e Luis arrivano a fatica davanti al cartello "Completo Full" che da oltre un'ora è esposto nella piccola bacheca a lato della entrata. Non sanno, Jacoba e Luis che quel cartello è la mia ultima risorsa per chi arriva tardi e sfinito e non trova posto in altri albergues di Foncebadon. Ho imparato, in queste prime esperienze di hospitalero che non si può lasciare nessuno fuori, soprattutto chi più ha bisogno di un tetto e di una doccia calda...e così ho sviluppato una mia strategia. Ad esempio quando la coda riempie la terrazza e scende lungo gli scalini informo che solo pochi posti sono in lettiera, gli altri dovranno accontentarsi di un materassino al suolo stile Grañon...e già una buona parte (che ovviamente non conosce Grañon e quasi mai ha una idea di che cosa sia un "donativo" parrocchiale...) si alza e se ne va in cerca di wi-fi e televisione)... comunque sempre con la prima ondata di arrivi, mi tengo un posto libero in attesa della "emergenza". Jacoba e Luis sono state due emergenze. Lei è arrivata al seguito del figlio che le portava lo zaino. Si è lasciata cadere sulla seggiola ed ha cominciato a piangere con singulti da bambino, prima che le potessi dire qualcosa...ho cercato di calmarla dicendole che si , che c'era un posto per lei...e mi guardava e guardava suo figlio e continuava a piangere. Occhi verdi iniettati dalla fatica...Finalmente tranquillizzata è entrata nella pace del luogo e dalla sua lettiera non mancava di mandarmi cenni di ringraziamento...anche quando alle sei del mattino hoacceso alluce della camerata (momento di alta concentrazione di accidenti nei confronti dell'hospitalero...). Le lacrime di Luis vengono da lontano, da una malattia debilitate che lo costringe alla lentezza e al dolore...la sua impresa è titanica e mi ha riempito di gioia vedere come una giovane pellegrinate venezuelana lo accudiva e aiutava, così come tanti ospiti della serata si sono stretti attorno a Luis per incoraggiarlo e dirgli il loro bene... Certo non dimenticherò queste lacrime, ma ancor di meno dimenticherò l'abbraccio, forte che non finiva più di Luis, di Jacoba e di Julian suo figlio quando al buio si sono messi in cammino verso la Croce di Ferro.