Le chiamo ore, ma in effetti sono solo minuti. Quei pochi minuti che marcano i passaggio dall'azzurro di una giornata di sole al blu di tutte le notti. Ne è araldo la spennellata di indaco, riflesso del sole che cala verso Tenerife sul cielo e sul mare puntati verso Fuerteventura. Minuti dunque che espandono le ore del ricordo in un ambiente unico e speciale come un vecchio e semi abbandonato borgo marino può essere. Le ritrovo, queste mie ore, la prima sera dopo il ritorno dall'ultimo viaggio. Viaggio e non cammino, questa volta. Viaggio alla ricerca di volti e posti che furono casa una ventina d'anni fa. Un viaggio della memoria in un posto che ho amato e verso il quale tornandoci ho provato ancora un attrazione bella e forte. Per la sua gente, gentile e disponibile, per la dignità con cui sta cercando di resistere in un tempo socio economico complesso e difficile, per la speranza con cui guardano al futuro tanti dei suoi giovani, per la relazione speciale che tanti tunisini hanno con il nostro paese. L'italiano è usato comunemente, soprattutto dalle persone di mezza età, grazie alla RAI che fu la prima emittente televisiva nel paese. Penso che la Tunisia non meriti di essere abbandonata dai paesi occidentali (come pare stiano facendo gli Stati Uniti), anche perché un eventuale abbandono non tarderebbe a richiamare altri "donors", con tutte le conseguenze del caso...e bene dunque farebbe il Governo a dare seguito alle promesse fatte nelle settimane scorse. Le ore del ricordo di questi giorni appena conclusi, scorrono nei momenti del crepuscolo. L'indaco si è spento e il blu della notte avanza. Domani devo preparare lo zaino per la prossima avventura. Cammino, questa volta, non viaggio!