“Nulla sarà mai come prima..una bella frase che purtroppo non significa nulla se non la presa d’atto che qualche cosa di terribilmente immenso è avvenuto,” così scrivevo in una lettera scritta il 2 ottobre del 2001 a proposito delle Torri Gemelle, all’ultimo dei miei figli, che compiva allora 10 anni. Una lettera che gli consegnai chiusa, con l’invito a leggerla solo dopo otto anni, al compimento della maggiore età. Sono passati vent’anni da allora. Mio figlio è diventato un uomo e noi siamo ancora a raccontarci che “nulla sarà mai come prima” mentre facciamo di tutto e di più per… continuare come prima. Falsi temi e problemi nascondono quelli veri, conseguenza della perdita di quei pochi principi spazzati via da un dogma che pare indistruttibile +crescita=+sviluppo. Eppure giorno dopo giorno accadono fatti che occupano il palcoscenico dell’interesse mediatico per uno, due, qualche giorno nei casi più eclatanti per poi essere dimenticati, salvo essere ripescati da videoemeroteche solo per corroborare inutili “ve lo avevo detto..” (l’ultimo in ordine di tempo sulle conseguenze dei festeggiamenti per l’Europeo…). I comportamenti di ieri continuano ad essere quelli di un oggi appesantito da nuovi e ricorrenti problemi ammantati da “narrazioni” funzionali all’interesse di chi ne fa uso. Le voci (poche) che tentano di richiamare l’attenzione alla necessità di un cambio vero, alla Fuller per intenderci, soprattutto sul piano del comportamento etico, vengono smussate quando non azzittite, da chi ha il potere di farlo, politica e media. E così continua la navigazione per mari sempre più tempestosi in attesa di un’Arca che non ci sarà. Neppure Buongiorno, nel senso di Mike, potrebbe salvarci con il suo “Allegria!”.