PERCHE' OPAVA? QUATTRO

Scritto da Adriano 08/09/2022 Lascia una risposta

Con il quarto giorno finisce la prima parte del viaggio. Alla sera Zaneta e Barbara tornano a casa e, dopo aver raggiunto un confortevole BeB a Pohorani mi lasciano con il ginocchio che comincia a dare qualche segno di gonfiore, combattuto da ghiaccio generosamente offerto da ogni bar dove si sia fatta sosta (e oggi sono stati diversi che hanno distribuito birra e tapas ricche di proteine). Ma come non manca di scrivermi Annibale, che assieme a Santiago gestisce a distanza il recupero in itinere del mio ginocchio, devo arricchire la mia dieta in proteine animali...e dunque, messa da parte la mia vegetarianità (?) flessibile, ho dato ampio riscontro a piatti di "Veplové vypecki, hlàvkové bilé zelì, houskvì knedick", uno stufatino con diverse sfumature di gusto accompagnato da fettone di knodel asburgici, gli knedick appunto...). Il momento più emozionante della tappa è stata la visita ad un Luogo di Rimembranza: il viale della riconciliazione Ceka-Tedesca..e la Cappella dedicata a St. Jan Nepomucky. Riconciliazione dopo le pulizie etniche (da ambo le parti) che caratterizzarono le relazioni Ceko-tedesche nel secolo passato. Il posto, sulla cima di una dolce collina, invita alla meditazione ( o almeno per me è stato così) sulla guerra e sulla violenza, quando guerra e violenza stanno distruggendo vite e progetti a poche centinaia di chilometri di distanza... Sulla lunga discesa verso Pohorani il ginocchio si ribella ed arrivati a Domasov nad Bistrici, accetto con non poca difficoltà (testimone una improbabile pizza...) il consiglio di Zaneta di salire su un autobus per i sette chilometri che ci separano da Jivova, evitando un percorso troppo impegnativo nelle mie condizioni, per poi concludere a piedi e in piano fino a Pohorani. E' questa la seconda volta (la prima fu in Portogallo, altri cinque chilometri sotto una tempesta tropicale, quasi obbligato da un gentilissimo olandese che mi condusse all'Albergue) che faccio ricorso a un mezzo in oltre settemila chilometri di cammino. Lo vivo, anche questa volta, non come una sconfitta, piuttosto come una scelta saggia... Arrivato a Pohani, Zaneta corre a prendere il treno per tornare a casa ed io dedico tutte le coccole di cui sono capace al ginocchio, portato in ipotermia spinta, grazie alla generosità del bar di fronte...domani sarà un giorno importante...

quarta tappa 22,5 m. (camminati), 32500 passi, 7h.20'

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