Oggi lo spazio è stato lo scenario del mio risveglio. Non il ricordo di spazi conosciuti e navigati nel corso degli anni, ma proprio una visione di corpi celesti relazionati a rapporti e contatti umani. e allora ho cominciato una specie di gioco cercando di incasellare volti e voci in uno (o più) dei quattro gruppi di corpi celesti del titolo. Parenti, amici, conoscenti, contatti di lavoro, incontri casuali diventati amicizie e amicizie spazzate via da interessi o malintesi …c’è davvero di tutto in questo spazio metafora di una vita piena , complicata e complessa. Pochi i pianeti. Certezze sicure che hanno rispettato la regola dell’esserci, sempre e comunque, indipendentemente dai se e dai come. Esserci, semplicemente, con una parola, un gesto, un abbraccio. O con il silenzio. Molti i satelliti. Parentele e amicizie sopravvissute al calcare del tempo e al vuoto della distanza, più sensibili alla reciprocità e qualche volta sfuggite dalla orbita, per colpa prevalentemente mia, sono andate ad ingrossare il gruppo degli asteroidi. Moltissimi gli asteroidi. Contatti più o meno approfonditi, casuali o ricercati, che non hanno mai raggiunto i vincoli dell’amicizia. Persone con le quali abbiamo condiviso momenti e avventure, passi di un cammino o turni di lavoro, un viaggio o una vacanza. Pochi asteroidi sono diventati satelliti, solo un paio pianeti. Ma sono lassù in qualche angolo dello spazio e mi sono alzato con il proposito di ritrovarne qualcuno. Per ultimo le meteoriti. Già pianeti, o satelliti o asteroidi si sono bruciati nella caduta verso l’atmosfera. Sono tanti, purtroppo, ed ora sono polvere impalpabile che qualche volta avvolge le mie giornate . Qui la chiamano Calima.