SIAMO LA JUVE E….
Non mi piace il calcio come sport, ma mi interessa in quanto “metafora sociale” del momento storico che stiamo vivendo. Per me è “spicchio e specchio” di tempo. luoghi e cultura.
Dal mondo del calcio derivano riflessi dei tanti temi (ma spesso problemi) che sono propri della nostra epoca. Li divido in due gruppi.
Da una parte i “padroni” del vapore, famiglie, multinazionali e/o semplici super ricchi che diversificano gli investimenti. Salvo qualche eccezione (gli Agnelli, i Perez) , i Tirres) sono di preferenza di origine esotica, (Paesi Arabi, Russia, Cina, ma anche gli americani si stanno svegliando)…Seguono la logica del profitto e “investono” su allenatori, giocatori, media, marketing e diritti pubblicitari. Vivono in una bolla di potere dove tutto pare possibile. Un recente articolo di stampa sul caso dell’esame farsa di “Suarez” “SIAMO LA JUVE E LA PREFETTURA NON CI RICEVE”, mi pare ne sia un esempio evidente.
Dall’altra parte le “tifoserie”, rovinate da dinamiche ed eccessi ma soprattutto dalla violenza che da troppo tempo è diventata ingrediente di una “giornata di sport”, come ancora qualche penna dall’anima bella si ostina a descrivere una partita di pallone.
Fino al febbraio 2020 il calcio ha applicato alla perfezione il mantra Crescita=Sviluppo. Ma è bastato una polvere di DNA per grippare un motore che procedeva al massimo della sua potenza. Rispetto a quell'epoca il futuro del calcio è già iniziato e sarà ancora "spicchio e specchio" di una nuova normalità, tutta da costruire.