Gigi, Giulio e Roberto, tre amici del Vicentino, alle spalle una intensa attività sportiva dedicata anche, ma non solo, alla maratona hanno deciso di avvicinarsi al Cammino di Santiago e, sfruttando qualche giorno, sono venuti a percorrere il Cammino Jacobeo di Gran Canaria, unico cammino spagnolo riconosciuto fuori dalla Penisola. Li ho incontrati domenica all'aeroporto ( Gigi aveva chiesto alla Associazione degli Amici del Cammino di Gran Canaria) le credenziali, e li ho accompagnati al sud. Subito, anzi quasi subito...dopo una consistente colazione da Pepe Chiringo, comprensiva del primo sello (ovviamente l'ufficio del Turismo di Playa del Inglese chiude per il fine settimana...) hanno intrapreso il Cammino. Meta Arteara, importante sito archeologico che ospita il più grande cimitero aborigeno dell'Isola e "trampolino" per la successiva salita verso Fataga e Tunte. Il poco tempo passato assieme ci ha permesso di scambiare un pò delle nostre esperienze (di uno che ha scoperto il Cammino improvvisamente, dopo una vita ultrasedentaria a settant'anni, e loro che, molto più giovani, hanno accumulato una importante esperienza di trekking e corse...). Due percorsi profondamente diversi, che confluiscono sul Cammino di Santiago, un mondo da scoprire e vivere, ciascuno a modo proprio. Un mondo che non si può raccontare, ma va vissuto e che si regge, a mio avviso, su due parole chiave "libertà" e "rispetto". Mentre parlavamo e ci raccontavamo è stato come se una onda di emozione si riversasse sui tre amici e su di me, perfetti sconosciuti fino al loro arrivo, ma entrati in sintonia fin da subito. E quando Roberto, prima di lasciarci mi ha chiesto "posso abbracciarti?" ho pensato che i tre moschettieri erano già entrati nella "Bolla del Cammino"...Buon Cammino Gigi, Giulio e Roberto e buona vita. Grazie per aver scelto Gran Canaria per questo vostro "battesimo" Jacobeo...
Hola Adriano,sigue disfrutando de esos caminos llenos de libertad..
Buena vida.