Tra i tanti messaggi ricevuti in questi giorni di festa uno si distacca da tutti gli altri. E' arrivato alla mattina presto per posta elettronica: "Hola Adriano, Tutto bene. Siamo tutti vivi. Per il nuovo anno tre missili sono arrivati a Mykolaiev. Mi piacerebbe fare il Cammino Primitivo. Un Abbraccio". Il mittente è Yuriy, che alcuni di voi conoscono da altre storie che ho raccontato qui. Leggendo il messaggio lo rivedo Yuriy che ogni mattina aspettava un segnale che lo rassicurasse sulla sorte del figlio, militare al fronte. Quel "Tutto bene. Siamo tutti vivi"... mi ha portato a pensare una volta ancora, una volta di più a quanto siamo fortunati, e a come, per autodifesa o perché non ne siamo toccati, stiamo rimuovendo dai nostri pensieri e dalle nostre riflessioni il tema della lotta per la sopravvivenza. Che non è solo quella di civili e militari nei teatri illuminati dalle fiamme e dal fuoco delle guerre (in Ucraina, ma non solo), ma anche quella dei migranti, dei rifugiati e di chi fa fatica a vivere, sul piano materiale e/o spirituale, magari a pochi metri da casa nostra. Certo la storia ci insegna che le differenze sociali hanno lastricato il cammino dello "sviluppo" di un mondo in mano a pochi, lanciato verso una "crescita" che da qualche tempo a questa parte sta scontrandosi contro ostacoli semplicemente impensabili solo una decina di anni fa. Spero di ricevere ancora tanti messaggi da Yuriy e che quel "siamo tutti vivi" continui a raccontarmi la storia di un Amico Pellegrino...Fino ad incontrarlo di nuovo sul Cammino Primitivo!!
Verdaderamente ese mensaje es un balde de agua fría que nos hace despertar y pensar en esas personas que la están pasando mal, mientras nosotros brindamos con una copa de champagne bajo el techo de nuestra casa.
Un mensaje para reflexionar.
Es así Edo...y me da mucha pena...