Prima di "prender sevizio" a Calzada del Coto era solo una forte impressione maturata grazie a incontri su diversi cammini con pellegranti francesi. Adesso dopo solo tre giorni ne ho certezza, Certo, mi diranno gli "esperti", qui siamo nel pieno del Camino Francese e...dunque... Dunque i Francesi, soprattutto se appartengono ad una fascia di età più simile alla mia che a quella dei miei figli, entrano nell'Albergue, parlando SOLO E UNICAMENTE FRANCESE, con il passo e la decisione delle armate napoleoniche, e se tenti di frenarli un poco ( tipo metti gli scarponi al loro posto o i bastoni nel loro angolino) ti guardano male. Qualcuno sbuffa, qualche altro emette quello strano rumore tipico dei nostri cugini, una via di mezzo tra un sospiro profondo e una pernacchietta frusta. E non importa se la porta è aperta, socchiuso chiusa. L' imperativo è entrare...indipendentemente dall'ora...e infatti questa mattina Monsier Bruno è entrato poco dopo le nove veleggiando con i suoi scarponi da montagna sul pavimento appena lavato, e ancora bagnato, per dirmi che si sarebbe fermato in attesa che spiovesse , non qui ( dove splendeva il sole) ma una decina di chilometri più avanti...L'ho guardato con tutto l'amore di cui sono capace, gli ho offerto un bicchiere d'acqua, gli ho indicato il bar Xanadú ( a poche decine di metri) dove sicuramente Pasca lo avrebbe coccolato e sono tornato alla pulizia dei bagni. Non senza aver chiuso il portone. A chiave, questa volta!
Io gli scarponi glieli avrei tirati in testa!!!