"Prima", quando ancora avevo una famiglia la preparazione del Natale occupava molto tempo anche perché trovandoci per lavoro in posti esotici presepe e albero non erano proprio "standard", ma ogni anno si cercava di interpretare con materiali "locali" il soggetto... aggiungendo magari qualche piccolo dettaglio tradizionale che ci seguiva nelle casse dei traslochi.Per i presepe in particolare in alcuni posti trovammo artigiani capaci di scolpire i personaggi, in legno o in osso (in Uganda), o in schiuma di mare (in Somalia). Il risultato delle nostre interpretazioni natalizie, di dimensioni quasi sempre notevoli incontrava un buon successo tra la compagine dei nostri amici e conoscenti, soprattutto non italiani...Quest'anno, dopo tanti anni di assenza, un presepe è tornato in casa. Più che minimo. Ma appoggiato ad un vecchio messaggio augurale di tanti anni fa di uno dei figli ha trovato il suo posto nella casa sull'isola. E la riscalda.