UN PRIMITIVO PARTICOLARE

Un suono di campanello ha aperto la porta a cinque pellegrini che vengono da lontano, Medellin, Columbia, Quattro donne due giovani, due di mezz'età e un uomo un pò più avanti negli anni. Visi bruciati dal sole e solcati dall'"erosione di vite difficili. Entrano nel compound in fila indiana, scarpe da tennis e giacche a vento dai colori sgargianti, anche'esse raffinate dal tempo. Zaini piccoli, dai quali pendono borse da supermercato riempite al limite della esplosione. Chiedo loro di pazientare un momento, il tempo che mi resta per completare la procedura di registrazione di un impaziente tedesco...Veronica, la più giovane, è la portavoce operativa del gruppo. Riempie con sicurezza, rapidità e senza esitazioni il formulario di BlinkID che le allungo passandole il tablet.poi con calma aiuta le altre. Quello del padre lo compila direttamente lei. Sai-mi dice quasi scusandosi- papà con queste novità proprio non si ritrova...Più avanti nel pomeriggio in quelle ore che si riempiono di domande e racconti, chiedo a Veronica il perché di un Cammino Primitivo ( lo avevo notato al momento di qtimbrare la credenziale). Per mia madre, mi risponde con un soffio, gli occhi fissi al suolo. Era il suo sogno, ma un cancro se l'è portata via. Così io e papà l'abbiamo accolta nei nostri zaini e con tre sue amiche a abbiamo accompagnata sul "suo" cammino desiderato. Si certo per noi è stato duro, ma piano piano siamo arrivati a Santiago e abbiamo esaurito quel sogno impossibile . Veronica a quel punto ha alzato gli occhi e mi ha abbracciato con forza facendomi compartecipe della sua gioia.

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