Questa mattina mentre stavo preparando l’auto per il prossimo lungo viaggio il ricordo mi ha catapultato indietro di cinquant’anni. Anzi cinquantuno. !970, inizio estate. Esami del quart’anno di medicina superati, decidemmo Antonio, tra i miei più cari amici e compagno di corso, ed io di risalire l’Europa verso nord. La maggioranza dei viaggiatori avventurosi si dirigevano in quegli anni verso Capo Nord. Noi, che già allora rifuggivamo le mode, optammo per John O’Groats, località dell’estremo nord orientale della Scozia. Di quel viaggio ricordo solo pochi fotogrammi, ma questa mattina, mentre cercavo la posizione più idonea dove sistemare la ruota di scorta e gli utensili di rito, in modo da non dover scaricare mezzo carico per raggiungerla, in caso di necessità, ho “rivisto” gli ultimi preparativo di quella partenza; la 850, guida a destra, (perfetta per il Regno Unito), la carrozzeria rossa impreziosita da una scritta a scotch “Pavia-John O’Groats”, la cotoletta, buonissima, che ci preparò la mamma di Antonio a Cascina Campeggi…per pochi minuti è stato come rivivere quella partenza, l’aspettativa per l’ignoto, il desiderio di vedere e conoscere. Non molto diverso da quello che alla vigilia del viaggio ormai prossimi. Sistemata la ruota di scorta, tra quache giorno mi imbarcherò per la Penisola. L’idea è quella di andare a ritrovare persone che nel corso del Cammino Portoghese del marzo – aprile del 2017 da Lagos in Algarve a Santiago mi aiutarono e che non ho dimenticato. Contatti di poche ore, se non minuti, mantenuti vivi grazie allo scambio di un numero di telefono..Giunto a Santiago ai primi di agosto, lascerò per qualche giorno l’auto tranquilla e camminerò la Via Inglese da Ferrol, per continuare poi, sempre alla ricerca di volti conosciuti, lungo il Cammino del Nord. Antonio spero di incontrarlo in Italia. E abbracciarlo.
Te espero