Verso il nido di Marlene

Scritto da Adriano 01/08/2021 Lascia una risposta

Che triste è un albergue senza gente! Il Refugio de Nossa Senhora da Hora ha visto passare per le sue lettiere in dieci anni quasi 8000 pellegrini (7953 mi dice Abel consultando la sua app), ma ieri sera solo ospitava Viktor, l’hospitalero che vive qui in pianta stabile da quando vi rimase confinato durante la pandemia,e Sabrine, pellegrina di Monaco giunta ieri sera dall’aeroporto.
Non ho avuto problemi a “occupare” il mio posto di sempre, l’ultima lettiera in fondo a destra entrando nel dormitorio. Ricordo che la prima volta che passai da qui quel posto era l’ultimo rimasto in un salone pieno di voci. Lo avrei scelto anche se non ci fosse stato nessuno. In un angolo lontano da porte e finestre, mi era parso ideale. E così è diventato il “mio posto”.
Come promesso ieri Abel e Alzira sono venuti a prendermi per offrirmi la colazione, il pequeno almuerzo di mozambicana memoria, poi mi hanno condotto a vedere il nuovo progetto di Abel che non mancherà di essere una gradita sorpresa per i pellegranti della Costa…ma per il momento non posso dire di più.
Salutati Abel e Azira mi rimanevano un centinaio di chilometri per raggiungere il Nido di marlene. (Pedros se ne è andato due anni fa, sul blog, nel capitolo dei racconti troverete la storia del Nido quando Marlene e Pedro stavano assieme…
), rimasta sola con la anziana madre a mandare avanti una baracca che nel tempo si è ampliata ed è diventata una impresa dalla non facile gestione. Io passai dall’albergue nel 2017 seguendo il Cammino centrale. Con me c’era Roberto, l’amico brasiliano, molto preoccupato per lo stato del mio piede destro…
Sono cambiate tante cose in questi quattro anni, per Marlene e per me. Oltre a Pedros non ritrovo l’asino che faceva compagnia ai pellegrini con il suo rauco ragliare, né l cane lupo che ha seguito Pedro. Qui è rimasta Carolina, una dolce cagnetta di razza incerta, quella che gli inglesi chiamano “mongrel”, desiderosa di dare e ricevere coccole2222222.
Verso l’ora di cena quasi tutto gli ospiti dell’ostello si sono ritrovati in cucina: un trio di amici di Alicante,(Blas, Paco e Juan Manuel), che da anni si regalano una settimana di libertà dalla routina famigliare e percorrono pezzi di cammino, e una simpatica coppia di giovanissimi di Braga (Joao e Sara), che hanno preparato una ottima pasta al tonno e me ne hanno offerto una generosa porzione…ecco, si stasera ho vissuto l’atnosfera del Cammino!Marlene è comparsa per il tempo di espletare le pratiche burocratiche. Ha ricevuto ieri la dose di vaccino e ne ha risentito pesanti conseguenze, ma nella fotografia che ci ritrae offre il suo miglior sorriso. In serata ha iniziato a piovere, per la prima volta da quando ho messo piede sulla Penisola, ma sono ormai quasi in Galizia e chi la conosce sa cosa voglia dire sul piano climatico.
Tra tre giorni cominceremo da Ferrol il Cammino inglese, con Massimo, Juan Manuel e Seve, missione “MJSA21”…sarà un Cammino bagnato e quindi fortunato.

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